Non solo Guinness: le Stout sono un mondo sostanzioso e variegato.
Spesso questo ventaglio sconfina con quello delle Porter: semplificando al massimo, le Porter dovrebbero presentare un carattere tostato di almeno un gradino di intensità inferiore a quello delle Stout.
In realtà le sfumature tra le due categorie sono molto delicate e soggette a interpretazioni personali dei mastri birrai.
La Stout è la birra nazionale irlandese, ad alta fermentazione, nera, con carbonatazione moderata e persistente schiuma cremosa. Il colore è dovuto alla marcata tostatura dei chicchi di malto d’orzo, il cui sapore prevale su quello del luppolo. In Irlanda l’abbinamento tradizionale è Stout e ostriche! Vista l’abbondanza del mollusco nell’Isola Smeraldo, questi venivano serviti nei pub del XIX secolo con la facilità con cui oggi si dispongono gli stuzzichini.
In Gran Bretagna apprezzano le versioni più dolci, con sottostili divenuti classici come Sweet Stout e le Cream Stout. La Nera ha una grande diffusione anche nel resto del mondo. Gli Stati Uniti si sono imbarcati in una complicata missione di bilanciamento tra i loro luppoli dai sapori agrumati con le note di caffè che contraddistinguono le Stout, mentre le interpretazioni scandinave e baltiche accentuano la tendenza delle Pastry Stout, che richiamano aromi del mondo della pasticceria come cioccolato, vaniglia e nocciola.
Il termine “stout” significa “orgoglioso”, “impavido”: coraggio, assaggiamole tutte!