Dopo la vendemmia iniziano le varie fasi della vinificazione, ma non tutti i vini a questo punto sono pronti ad andare sul mercato.
Alcuni, come il vino novello , vengono prodotti in tempi record. Altri, come l’amarone, devono attendere diversi anni prima di deliziare il palato dei consumatori. Ciò a causa della lunga durata delle ultime due fasi della vinificazione dei vini rossi: maturazione e affinamento.
Dopo la seconda e ultima fermentazione, quella malo-lattica, il vino è pronto all’ultima fase prima di entrare in bottiglia: la maturazione.
Questa può avvenire in contenitori solitamente in acciaio o vetroresina, oppure in specifiche botti di legno grandi (10-20 hl) o piccole, come le barrique o le tonneau.
I primi sono completamente inerti, perciò servono solo a dare il tempo al vino di perdere l’eccessiva tannicità e acidità, grazie ad alcune reazioni chimiche spontanee, per diventare al termine della maturazione equilibrato in tutte le sue componenti. Solitamente nei contenitori di acciaio e vetroresina i vini più “semplici” rimangono tra i 3 e i 6 mesi.
I vini più strutturati vengono invece inseriti nelle botti di legno. Le più grandi funzionano in linea di massima come i precedenti contenitori, ma diversi produttori le preferiscono perché più “naturali”. Le botti piccole invece (sì, quelle che fanno il vino buono) riescono a modificare le caratteristiche organolettiche della bevanda, poiché trasferiscono alcune componenti del legno all’interno del vino. Uno dei materiali più utilizzati è il rovere francese, in grado di conferire al vino aromi di vaniglia, chiodo di garofano o legno di rovere fresco, dati dalla presenza di eugenolo e di vaniglina.
In linea generale, il legno viene utilizzato per i vini più strutturati e decisi, mentre l’acciaio per i vini più “beverini”.
Trascorso il periodo che gli addetti alla cantina ritengono necessario alla maturazione, il vino è pronto ad essere imbottigliato. Il perfezionamento non è però finito qui: prima di spedire il proprio prodotto sulle tavole, i produttori vogliono assicurarsi che il vino abbia acquisito le migliori caratteristiche. Oltre che una premura dei vinai, tale pratica è regolata dai disciplinari nazionali, anche in base alla denominazione che andrà inserita in etichetta.
Anche per l'affinamento il tempo varia in base alle caratteristiche del vino: in particolare le tempistiche si basano sul tipo di uva utilizzata (se ad esempio è un uva originariamente colma di tannini dovrà “invecchiare” più a lungo), sul tempo dedicato alla precedente fase di maturazione e sul sapore che si vuole far esprimere a uno specifico prodotto.
Per consigli sulla conservazione del vino una volta acquistato si rimanda a un precedente articolo. Se è stato aperto, gustato, ma non terminato, ecco le indicazioni “green” per non sprecare neanche una goccia.