I “falsi amici” della birra

Il mondo della birra è vasto e comprende una grande varietà di stili e sottostili, associati ad elementi geografici, storici e culturali. In linguistica si definiscono falsi amici le espressioni verbali che, pur somigliandosi molto tra loro, hanno significati completamente diversi. Ci sono situazioni particolari in cui il nome di uno stile brassicolo può creare equivoci: vediamone alcune!

Le India Pale Ale (come ben sa chi ha letto il nostro articolo dedicato) non provengono dall’India ma dal Regno Unito,così come le Russian Imperial Stout, sempre di origine britannica.

Restando nei pressi delle Pale Ale, che letteralmente significa “birra pallida”: il suo colore però oscilla tra l’arancio e l’ambrato. Venne definita così perché quando nacque, tra il XVII e il XVIII secolo, era effettivamente chiara rispetto a tutte le altre birre in circolazione!

Parlando ancora di colori, il nome Dunkel Weisse significa letteralmente “bianche scure”, ma l’ossimoro si spiega se prendiamo in considerazione il suo nome d’origine, Dunkel Weizen: “weizen” significa “grano”!.

Avete bevuto una Bitter (“amaro”) e vi siete accorti che non era poi così amara? Come per le Pale Ale, è un nome dato dal contesto: il gusto dei consumatori del XIX secolo. Allo stesso modo, una Sweet Stout non sarà mai dolce quanto una Weizen o una Dubbel!

Volete ordinare una Cream Ale perché avete voglia di bere una birra dal corpo morbido e vellutato? Pensateci due volte, questo stile brassicolo è tutto il contrario: molto scorrevole e carbonato. Perché si chiama così? Bella domanda! Gli esperti del settore ancora si interrogano sulle sue origini.